Il 27 ottobre 2015 si è tenuta, presso il Museo di Storia Naturale di Verona, la presentazione del volume Monumenta Linguae Raeticae, edito da Scienze e Lettere, Roma, a cura di S. Marchesini in collaborazione con Rosa Roncador. Hanno presentato il volume Alfredo Buonopame, Angela Ruta e Franco Marzatico.
Il volume Monumenta Linguae Raeticae scaturisce da un progetto di ricerca multidisciplinare (2013-2014) supportato dal Banco Popolare di Verona e da Alteritas – Interazione tra i popoli. Il progetto, finalizzato all’indagine sulle relazioni tra i popoli nell’area anticamente abitata dai Raeti, vedeva come primo passo la ricognizione e la successiva pubblicazione del repertorio epigrafico dell’area retica. Il corpus di iscrizioni retiche si presenta come il risultato di una stretta collaborazione tra specialisti, in particolare tra linguisti e archeologi, presupposto necessario e imprescindibile nel studio di lingue frammentarie come il retico, caratterizzate da una ricostruzione linguistica lacunosa e incerta. Il progetto editoriale, coordinato da Simona Marchesini, è stato condotto in collaborazione con l’archeologa trentina Rosa Roncador, cui si devono le schede di introduzione ai siti, la revisione dei dati archeologici – sia per quanto riguarda la tipologia che la cronologia dei supporti epigrafici –, e il supporto in alcune delle autopsie effettuate. Vittorio Dell’Aquila, linguista con estese competenze informatiche, ha assistito il progetto per la parte informatica e per la redazione del testo; a lui si deve anche a cartina topografica dei siti che correda il volume. Mara Migliavacca, archeologa specialista dell’area veneta, ha curato le schede topografiche del territorio veneto. La pubblicazione del volume è stata patrocinata dall’Ufficio Beni Archeologici della Provincia Autonoma di Trento.
L’area di distribuzione dell’epigrafia retica comprende principalmente tre regioni: il Trentino-Alto Adige, il Tirolo austriaco e il Veneto. Poche iscrizioni provengono infine dalla bassa Engadina (Svizzera). Se la maggior parte dei testimonia proviene dall’area di Sanzeno in Val di Non (TN), centro propulsore della cultura retica nella prima parte delle attestazioni (dalla fine del VI alla fine del V secolo a.C.), un nucleo consistente di documenti proviene dal distretto di Magrè (con Magrè, Rotzo e Piovene, presso Vicenza) e dal Veronese, con le località di Montorio, San Giorgio di Valpolicella, San Briccio di Lavagno e Ca’ dei Cavri.
Il volume, proponendo un’analisi tipologica dei tipi alfabetici di tutte le iscrizioni e un inquadramento cronologico che si basa su strumenti di indagine innovativi (come l’analisi di seriazione epigrafica presentata nei “grafici a scia” in fondo al volume), si presenta come uno strumento destinato a diverse categorie di utenti:
– in primo luogo gli abitanti delle tre regioni interessate dal rinvenimento di epigrafi retiche, che trovano in questo lavoro le tracce scritte di chi li ha preceduti nel tempo;
– gli studiosi di storia ed epigrafia antica, sia preromana che romana, per i quali il dato epigrafico è un caposaldo privilegiato nella ricostruzione della storia del distretto retico.
– i linguisti, che trovano nell’isolamento di alcune nuove parole – grazie anche ad un indice delle parole isolate, e all’indice inverso – nuovo materiale per lo studio di questa lingua frammentaria, che ora sappiano affine genealogicamente all’etrusco;
– gli archeologi, che trovano non solo un riscontro sul piano epigrafico dei rapporti tra i diversi ristretti dell’area retica, ma una proposta cronologica per la maggior parte dei 300 testi editi.
Un’opera così impostata è in grado di fornire anche risultati storici di rilievo, come ad esempio la posizione proprio del distretto veronese nei confronti da una parte dell’area culturalmente egemone di Sanzeno, centro propulsore della cultura retica, e dall’altra dal distretto di Magrè, caratterizzato come una cultura autonoma. I risultati emersi dall’analisi epigrafica e linguistica offrono sicuramente nuova materia di discussione agli specialisti di più discipline, e ci auguriamo che sollecitino un nuovo impulso agli studi sui Reti. La pubblicazione delle iscrizioni retiche infine, offrendo nuovo materiale linguistico al dibattito scientifico sulla genealogia comune di Retico, Etrusco e Tirrenico (la lingua parlata in età arcaica dell’Isola di Lemnos nell’Egeo settentrionale) inaugura una nuova stagione di studi sull’origine di questi popoli, chiamando al dialogo anche gli studiosi di storia greca, romana e di etruscologia.
Monumenta Linguae Raeticae, di Simona Marchesini in collaborazione con Rosa Roncador, casa editrice Scienze e Lettere, Roma, 2015.
Presentazione presso il Museo di Storia Naturale di Verona, martedì 27 ottobre, ore 17.00-19.00.
Programma:
ore 17.00: introduzione, ringraziamenti e saluti: Delegata alla Cultura del Comune di Verona, Dott.ssa Antonia Pavesi, il Direttore del Museo di Storia Naturale di Verona, Dott. Giuseppe Minciotti, la curatrice del volume, Dott.ssa S. Marchesini, Alteritas.
ore 17.15: Prof. A. Buonopane, Università di Verona
ore 17.35: Dott. F. Marzatico, Direttore Soprintendenza peri Beni culturali Trento
ore 17.55: Dott.sa A. Ruta Serafini, già Direttore Soprintendenza Archeologia del Veneto
ore 18.15: Discussione con autori e collaboratori aperta al pubblico
ore 18.45: Conclusione.
Simona MarchesiniFounder and Scientific Coordinator Alteritas – Interazione tra i popoli via Seminario 8 – Verona www.progettoalteritas.org 045 597683 – 393 9257787
(foto Ufficio Beni Archeologici Provincia Autonoma di Trento)